Ricerche
ROSA ROMANA UNA MELA UNICA
Le ricerche UniBO e CRPV
Dal 2016 il CRPV (ora Ri.Nova) e l’Università di Bologna conducono ricerche nella provincia di Bologna per caratterizzare le piante storiche conosciute, conoscerne la provenienza e le potenzialità produttive e qualitative. Uno degli scopi del progetto è completare la caratterizzazione genetica aumentando il numero di verifiche e soprattutto imparando a riconoscrne le caratteristiche.
CAMPIONAMENTO
Accessione #19
Malfolle
Cluster tipo 1
Altitudine: 500
Accessione #40
Camparenda
Cluster tipo 1
Altitudine: 815
Accessione #38
Camparenda
Cluster tipo 1
Altitudine: 800
Accessione #34
Veggio
Cluster tipo 2
Altitudine: 550
Accessione #33
Veggio
Cluster tipo 2
Altitudine: 550
Accessione #32
Grizzana Morandi
Cluster tipo 2
Altitudine: 547
Accessione #31
Grizzana Morandi
Cluster tipo 1
Altitudine: 547
Accessione #30
Cà Bortolani
Cluster tipo 1
Altitudine: 334
Accessione #28
Cà Bortolani
Cluster tipo 1
Altitudine: 334
Accessione #27
Ecchia-Prunarolo
Cluster tipo 1
Altitudine: 193
Accessione #22
San Lazzaro
Cluster tipo 1
Altitudine: 40
Accessione #18
Monteacuto
Cluster tipo 2
Altitudine: 915
Accessione #06
Gaggio Montano
Cluster tipo 1
Altitudine: 944
Accessione #05
Gaggio Montano
Cluster tipo 1
Altitudine: 944
Accessione #04
Gaggio Montano
Cluster tipo 2
Altitudine: 944
Accessione #01
Santa Maria Villiana
Cluster tipo 1
Altitudine: 643
Analisi genetiche
Analisi qualitative
Sansavini S., Alessandri S., Buscaroli C., Gregori R., Dondini L. (2018). Riscoperta e valorizzazione della mela Rosa Romana. Rivista di Frutticoltura e di ortofloricoltura N°8 pagina 60-64.
La più antica mela dell’Appennino emiliano viene ora riproposta per le straordinarie qualità salutistiche e gustative e per il forte legame territoriale-montano, espressione di una secolare biodiversità ecologica e paesaggistica da preservare.
Costa, F., Dondini, L., Sansavini, S., Alessandri, S., Buscaroli, C., Gregori, R., Rega, P. (2020). Rosa Romana patrimonio dell’Appennino da valorizzare sul mercato. Rivista di Frutticoltura N° 9 pagina 43-52.
Unica per aspetto, qualità e per l’elevato contenuto di polifenoli, che supera anche quello dell’Annurca, una mela salutistica per eccellenza. Gli imprenditori dell’Alta Valle del Reno ne hanno colto il potenziale
Costa, F., Dondini, L., Sansavini, S., Alessandri, S., Buscaroli, C., Gregori, R., Rega, P. (2020). Rosa Romana dell’Appennino, un patrimonio da valorizzare. Terra e Vita N° 36 pagina 40-43.
In tutto il mondo è in atto un processo di recupero e valorizzazione dell’antico germo plasma di melo (varietà coltivate e specie ornamentali “wild”). Vi concorrono molti fattori: anzitutto la riscoperta della positiva influenza dei composti antiossidanti (specialmente fenoli) sulla salute umana, a fini sia preventivi di malattie, sia terapeutici. Si studiano perciò le antiche varietà ancora presenti in colture residue, piante in situ e collezioni. Di molte varietà antiche, non più coltivate, si dispone di ampia documentazione non solo pomologica, ma anche qualitativa, biochimico-genetica. Si ricercano in particolare “geni” funzionali utili nei programmi di miglioramento genetico, al fine di creare nuove varietà. Sempre sul piano genetico, i benefici delle varietà sono richiamati dalla biodiversità per tutelare la quale varie Regioni, in sintonia con l’Europa, hanno legiferato sulla difesa e va lorizzazione in senso lato di tutte le risorse genetiche vegetali e animali. Fra queste, in primis, sono da annoverare Emilia-Romagna e Toscana. Infine, non meno importante, c’è da tenere in considerazione l’interesse politico e istitu zionale verso il recupero sul piano ambien tale ed ecologico di un patrimonio arboreo nobilitato dalla frutta, dal paesaggio, dall’a griturismo (con recupero dei mercati locali e contadini), dallo sviluppo economico di aree disagiate della collina e della montagna, per cui ormai non sono poche le iniziative pub bliche volte alla ricerca scientifica su questi temi e ai finanziamenti incentivanti la ri-coltivazione e conservazione degli alberi delle antiche varietà, tra le quali il melo è sempre incluso quando il territorio è collinare o montano.
Alessandri, S., Gregori, R., Dondini, L., Sansavini, S. (2021). Rosa Romana apple: A heritage of the apple germoplasm of the Tuscan-Emilian Apennines to be recovered and promoted. Scientia Horticulturae, 280, 109955.
A molecular characterization on the ancient variety ‘Rosa Romana’ was carried out to improve biodiversity knowledge and preserve these trees from extinction risks. In this work, 47 accessions were collected throughout an investigation in the Emilia-Romagna region (Italy) and particularly in the mountain area of the Bologna province (19 collection sites). The analysis at molecular level by using 15 SSR (microsatellites) identified two main genotype groups and ascertained their relationship with several phenotypic traits. This two clusters contained most of the collected accessions, while remaining genotypes differ clearly, according with the phenotypic diversity on the behavior of the trees or fruits. This study also revealed the highest quality traits of ‘Rosa Romana’ apple grown in the Apennines mountain around Bologna (in a range between 400 and 1000 m.a.s.l.) if compared to each main clone produced at the lowland corresponding to the Bologna University Agricultural Experimental Station (30 m.a.s.l). Therefore, the apple quality as color, appearance, taste (flesh firmness and texture, sweetness, acidity, aroma, polyphenol soreness), were improved in the higher altitudes. In conclusion, the results of this environmental and genetic investigation on the residual cultivation of ‘Rosa Romana’ apple provided a genomic validation of its best identified clones (correspondent to the main two clusters), which now can be recovered and promoted as new planting, with a own brand ‘Rosa Romana’ produced in the Apennines mountain of north Italy.
THE UNIBO RESEARCH
Conservation of genetic variability
The Reno Valley & The Rosa Romana
PhYsical & Taste Characteristics
Phenotype & Molecular diversity
ID | Titolo | Altit. | Cluster | Sovracolore | Rugginosità | Dim. L | Dim. H | Peso | Durezza Kg | Brix | pH | Acidità (g/L) |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
#01 | Santa Maria Villiana | 643 | 1 | 22.5 | 11.3 | 71.8 | 48 | 153.3 | 8.52 | 15.8 | 3.4 | 6.9 |
#04 | Gaggio Montano | 944 | 2 | 35 | 20 | 68.3 | 44.5 | 124 | 9.66 | 16.6 | 3.5 | 4.8 |
#05 | Gaggio Montano | 944 | 1 | 25 | 6.3 | 65 | 47 | 129 | 9.38 | 15.6 | 3.3 | 8.4 |
#06 | Gaggio Montano | 944 | 1 | 23.8 | 3.8 | 67.8 | 47.5 | 123.5 | 8.08 | 15.4 | 3.2 | 8.5 |
#18 | Monteacuto | 915 | 2 | 0 | 10 | 76.5 | 57.5 | 160.5 | 8.26 | 13.7 | 3.7 | 3.3 |
#19 | Malfolle | 500 | 1 | |||||||||
#22 | San Lazzaro | 40 | 1 | 0 | 23 | 255.5 | 6.7 | 14.3 | 3.7 | 3.3 | ||
#27 | Ecchia-Prunarolo | 193 | 1 | 28 | 6 | 131.2 | 8.6 | 14.9 | 3.3 | 7.7 | ||
#28 | Cà Bortolani | 334 | 1 | 7 | 14 | 195 | 8.1 | 14.4 | 3.3 | 6.8 | ||
#30 | Cà Bortolani | 334 | 1 | 38 | 7 | 190.2 | 8.7 | 14.2 | 3.4 | 7 | ||
#31 | Grizzana Morandi | 547 | 1 | 21 | 17 | 143 | 7.5 | 14.9 | 3.3 | 5 | ||
#32 | Grizzana Morandi | 547 | 2 | 32.5 | 5 | 73.8 | 52.3 | 161 | 9.65 | 15.3 | 3.3 | 8.3 |
#33 | Veggio | 550 | 2 | 30 | 30 | 150 | 8 | 15 | 3.5 | 5.3 | ||
#34 | Veggio | 550 | 2 | |||||||||
#38 | Camparenda | 800 | 1 | 12.5 | 18 | 68.8 | 51 | 137.5 | 9.15 | 15.9 | 3.2 | 6.3 |
#40 | Camparenda | 815 | 1 | 22 | 14 | 137.6 | 9.9 | 14.8 | 3.3 | 7.8 |